Cambiamento climatico: cosa possiamo fare. Intervista a Elisa Anna Fano

I cambiamenti climatici sono una grande sfida per l’umanità. Quali strumenti abbiamo per fronteggiarli? Cosa possiamo fare come singoli? Come dovrebbero agire le istituzioni? Quali sono le priorità?

Ne ho parlato in questa intervista video per Meet Science con Elisa Anna Fano, presidente della Società Italiana di Ecologia (SItE) e della Federazione Italiana Scienze della Natura e dell’Ambiente (FISNA) e già Professore Ordinario di Ecologia all’Università di Ferrara.

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Un premio Nobel all’Evoluzione

Si tratta di un enorme passo avanti nel riconoscimento dell’importanza della nostra storia evolutiva per la nostra salute, la nostra immunità e la medicina in generale.

Il premio Nobel in medicina e fisiologia è stato assegnato a Svante Pääbo, pioniere del DNA antico.
Un enorme passo avanti nel riconoscimento dell’importanza della nostra storia evolutiva per la nostra salute, la nostra immunità e la medicina in generale.

Ne parlo in questo articolo per SuccedeOggi.

Trovate gli altri articoli che ho scritto per SuccedeOggi a questo link.

Il DNA antico al Festival della Scienza di Genova

Il 21 ottobre parteciperò all’edizione 2022 del Festival della Scienza di Genova con questo evento:

C’era DNA volta… Leggere il libro genetico del passato
21 ottobre, ore 10:00
Si tratta di un “Digitour” all’interno del programma online per le scuole (prenotazione obbligatoria). È consigliato dai 14 ai 19 anni

Locandina del Festival della Scienza di Genova, edizione 2022

Il DNA, uno dei concetti di base della biologia, è noto per essere il “libretto di istruzioni” della vita. È meno noto, però, che può anche diventare uno strumento per ricostruire il passato. Nascoste nelle sue sequenze si annidano infatti migliaia di storie: una enorme biblioteca scritta in un linguaggio composto da sole quattro lettere e frutto di milioni di anni di evoluzione. Il DNA antico, estratto dai resti del passato, ci ha regalato un punto di vista privilegiato per ricostruire storie ormai sepolte da tempo e inaccessibili da altre fonti. In questo incontro sfoglieremo alcuni di questi libri antichissimi e leggeremo alcune di queste storie, che parlano di amore e di guerra, di viaggi e di commerci, di estinzioni e di rivoluzioni… alla scoperta di quelle pagine del nostro passato che sono scritte nel linguaggio del DNA.

L’impatto dell’ultimo massimo glaciale sugli ungulati europei

È uscito nella rivista “Communications biology” l’articolo che abbiamo scritto con Andrea Manica (Cambridge), Francesco Boschin e Paolo Boscato (Siena).

Michela Leonardi, Francesco Boschin, Paolo Boscato & Andrea Manica
Following the niche: the differential impact of the last glacial maximum on four European ungulates
Communications Biology volume 5, Article number: 1038 (2022)

Cosa è successo agli ungulati temperati in Europa durante le fluttuazioni climatiche che hanno interessato gli ultimi 50.000 anni? Per rispondere a questa domanda abbiamo raccolto un database di date al radiocarbonio associate a resti di cavallo, uro, cervo e cinghiale tra 47.000 e 7.500 anni fa (in modo da escludere individui domestici).

Abbiamo analizzato questi dati con un nuovo metodo che ricostruisce la nicchia ecologica (realizzata) nel tempo, e permette di testare se è rimasta stabile o è cambiata. Tutte le specie analizzate hanno cambiato la loro nicchia, principalmente durante l’ultimo massimo glaciale o subito dopo, con uno schema coerente con le preferenze individuali in termini di habitat. Sembra che siano sopravvissuti ai cambiamenti climatici grazie alla loro flessibilità e all’espansione della loro nicchia in risposta all’estinzione di altre specie animali avvenute i quel periodo (sia competitori, sia predatori).

In termini più generali, con questo studio dimostriamo che anche specie grandi, con tempi di generazione lunghi, possono cambiare la loro nicchia nel corso di poche migliaia di anni. Questo deve suggerire estrema cautela quando si assume che la nicchia ecologica rimanga costante sia quando si ricostruisce il passato sia quando si prevede il futuro.

E se siete arrivati a leggere fino a qui, ecco una piccola sorpresa per premiarvi dell’impegno!

Articolo

Michela Leonardi, Francesco Boschin, Paolo Boscato & Andrea Manica
Following the niche: the differential impact of the last glacial maximum on four European ungulates
Communications Biology volume 5, Article number: 1038 (2022) DOI: 10.1038/s42003-022-03993-7

Abstract

Predicting the effects of future global changes on species requires a better understanding of the ecological niche dynamics in response to climate; the large climatic fluctuations of the last 50,000 years can be used as a natural experiment to that aim. Here we test whether the realized niche of horse, aurochs, red deer, and wild boar changed between 47,000 and 7500 years ago using paleoecological modelling over an extensive archaeological database. We show that they all changed their niche, with species-specific responses to climate fluctuations. We also suggest that they survived the climatic turnovers thanks to their flexibility and by expanding their niche in response to the extinction of competitors and predators. Irrespective of the mechanism behind such processes, the fact that species with long generation times can change their niche over thousands of years cautions against assuming it to stay constant both when reconstructing the past and predicting the future.

Paleontologia e arte. Intervista a Mario Coiro

Quando sentiamo la parola “paleontologia” il nostro pensiero corre subito a dinosauri e altri animali famosi. C’è però una categoria di fossili meno nota, che ci permette di capire moltissimo del mondo del passato: le piante.

In questa intervista che ho realizzato per Meet Science, Mario Coiro, paleobotanico e filogenetista, ci accompagna alla scoperta delle piante del lontano passato, della loro evoluzione e dei loro segreti. Per mostrarci come, in una ricostruzione paleontologica, lo sfondo può insegnarci più dei protagonisti!

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